SAVINA
CAYLYN I
MARITTIMI
CHIAMANO
A CASA "CI
TORTURANO”
I
marittimi
della
Savina
Caylyn,
tra di
loro
anche il
triestino
Eugenio
Bon,
hanno
telefonato
a casa
nella
serata
di
ieri.Vengono
legati e
picchiati
a
sangue,
senza
più
acqua:
questo
il loro
racconto
a sette
mesi di
distanza
dal
sequestro
ad opera
di
pirati
somali.Nella
giornata
di ieri
le
famiglie
avevano
avuto un
incontro
alla
Farnesina,
conclusosi
– a
quanto
pare –
con un
nulla di
fatto.“Per
favore
salvami:
sto
morendo”.
Queste
il
disperato
appello
pronunciato
da
Eugenio
Bon
nella
telefonata
al
padre.