UILTRASPORTI.
AGOSTINO
FALANGA.
FORMAZIONE
DEL
PERSONALE
NAVIGANTE
Le certificazioni
servono per
dimostrare
l’avvenuto
addestramento e
quindi la capacità
di ciascun marittimo
a svolgere
correttamente quanto
previsto per
ciascuna
abilitazione
posseduta.
L’addestramento
viene eseguito
soltanto presso
centri autorizzati
ed accreditati,
secondo programmi di
formazione comuni su
tutto il territorio
nazionale. Se la
formazione del
personale navigante
deve garantire a
tutti un medesimo
livello di
preparazione, perché
i prezzi praticati
non sono uguali in
tutti i centri
autorizzati?
Inoltre, perché le
tariffe non sono
stabilite
dall’Autorità
marittima? E infine,
quali sono i
controlli e come
vengono eseguiti per
verificare la
rispondenza fra la
preparazione fornita
ed acquisita dai
marittimi e le
certificazioni loro
rilasciate? Tutti i
manuali del Safety
Management System
sono ispirati al
principio per cui,
in nessun caso, si
può tutelare il
profitto a discapito
della sicurezza
(ISM code
risoluzione 742/18).
E la formazione del
personale navigante
è uno dei cardini su
cui poggia tutto il
sistema della
sicurezza a bordo.
Per difendere questo
principio chiediamo
come sia possibile
che in alcuni Centri
si possa, ad
esempio, conseguire
la certificazione
del “Basic Trainig.
(quella di base
obbligatoria sin dal
primo imbarco) in
una settimana a meno
di 600 euro, mentre
altri Centri
richiedono quindici
giorni (tre
settimane
lavorative) per
completare tutto il
ciclo di
addestramento
previsto
facendo pagare a
ciascun marittimo
1500 euro. Siamo
certi che,
rispettando i
protocolli, in
nessun caso si
possono comprimere o
dilatare i tempi dei
corsi, i tempi di
apprendimento, l’uso
pratico dei
dispositivi, del
materiale e delle
DPI. Sembrerebbe che
la notevole
differenza economica
sopra indicata, le
cui motivazioni
devono
essere verificate da
chi ne ha titolo,
sia finalizzata a
produrre un solo
risultato finale:
una censurabile
forma di concorrenza
(forse sleale) a
fronte di una
formazione dei
lavoratori
sicuramente
inadeguata, di una
violazione dei
principi dai quali
discende la ratio
che ha generato la
normativa vigente,
normativa che impone
non solo il semplice
possesso delle
certificazioni
cartacee ma anche il
possesso delle
capacità da esse
indicate. Confidiamo
che l’Autorità
marittima (alla
quale ci
rivolgeremo) voglia
diramare in
proposito
le linee guida
necessarie a rendere
equa ed uguale su
tutto il territorio
nazionale, la
materia riguardante
i corsi di
formazione,
controllandone i
costi ovvero
determinando
obiettivamente
i minimi a cui
ciascun Centro sia
vincolato ad
uniformarsi