Torre d'aMare
IL NOSTRO DOVERE .....SOLO INFORMARE 

   

 webmaster    Bartolo Russo                                                                                               stampa locale  Camillo Scala

 

        HOME PAGE

CHI SIAMO

       COMUNICA CON NOI 

notizie sindacali

    COMUNICATI

       ACCORDI SINDACALI

    PROBLEMA  AMIANTO

    MARITTIMI

    TUTTO SULLA PENSIONE

CRONACA LOCALE

SPORT LOCALE

                 DOSSIER

UTILITA'

  Televideo

  Vesuviana

  Raccolta differenziata

  Torre News

   Orario Treni

   Aerei

  Pagine Bianche

  Meteo

Multimedia

Video

    Foto

    CANALE YOU TUBE

Sindacati

CGIL

CISL

UILTRASPORTI

FEDERMAR

UGL

U.S.B.

   ORSA MARITTIMI

   SDM

   U.S.C.L.A.C.-U.N.C.Di.M

MARITTIMI

I SEQUESTRATI DELLA SAVINA.GIOCHIAMO A SCARICABARILE?
Sabato 8 ottobre, una data che a molti non dice nulla ma che ai familiari dei marittimi della “Savina Caylyn” dice molto e riacutizza la loro sofferenza: sono trascorsi esattamente otto mesi , infatti, da quando l’8 febbraio 2011 il cargo dell’armatore Fratelli D’Amico di Napoli fu assalito e catturato da una banda di pirati somali. Tutti i membri dell’equipaggio, 17 indiani e cinque italiani fra cui il comandante, Giuseppe Lubrano Lavadera, sono vittime della barbarie dei sequestratori. Legati mani e piedi, picchiati e persino torturati ogni qualvolta i pirati vogliono sollecitare il riscatto, 14 milioni di dollari. Minacciano persino di ucciderli e i loro ultimatum sembrano già scaduti.Otto mesi di angoscia e di rabbia. Il governo continua a dire, attraverso il sottosegretario Mantica, che il riscatto “fuoriesce” dalle sue competenze e chiama in causa l’armatore che vive in Svizzera e parla attraverso un funzionario. Secondo Mantica l’armatore “ha mancato le sue responsabilità”. Ma sebbene l’autorità ufficiale parli di “una serie articolata di azioni che il governo continua a svolgere”, la sensazione che si ha è una sola: lo scaricabarile. Ossia, un gioco pericoloso fatto sulla pelle dei marittimi italiani, abbandonati al loro destino.Fra i sequestrati italiani la maggioranza è formata da naviganti di Procida, un’isola che da un secolo e mezzo fornisce fior di professionisti alla marina mercantile e che inutilmente fino a oggi ha protestato con cortei e con manifestazioni di piazza a Roma. (Sia detto per inciso: altri procidani sono sequestrati sulla seconda nave in mano ai pirati, la Rosaria Damato, della quale chissà perché si parla meno.) Anche il comitato “Liberi subito!” attribuisce delle responsabilità all’armatore della Caylyn e però chiede al governo un’azione più energica. Non è più tollerabile questo impasse.. Altri paesi che hanno subito lo stesso ricatto dai banditi somali hanno risolto in due mesi la trattativa. Da noi dopo otto mesi – che sono tanti – ancora non si capisce quale esito possa avere la vicenda. Una vergogna. Sembra davvero una resa ingominiosa.Di antonio lubrano http://www.iljournal.it

                                 TORNA INDIETRO
 

                 01-10-2011

                                    Stampa questa pagina 

 

 

   

     CANALE YOU TUBE

  

LE ULTIMISSIME SULLA TIRRENIA....YOU TUBE.....

               Rubrica

           Camillo Scala

Ma cosa fanno i marinai quando non navigano  

nuovi profili on line

  L'Esperto  Risponde     

       Dm  D'Anniballe    

Amianto

Pensione

cell. 3924268995

 

C.I.M.M.

Cassa Interaziendale Marina Mercantile

Societa’ Cooperativa

a.r.l.

Trieste – Via Torre Bianca n.12

Reg.delle Imprese n.4131-U.I.C. 3595

Cod.Fisc.-P.Iva : 00106200322

Tel.e fax 040/365028

 

     

       L'InformaTorre

LINK

SITI AMICI

NAVI E ARMATORI

TORREOMNIA

 

       

  

 Registrazione nei Motori di Ricerca - Inserisci  Sito