MASSIMILIANO CORDEDDU, GIORNALISTA SARDO "IL DEMOCRATICO DEFINISCE
COSI LA PRIVATIZZAZIONE TIRRENIA
Il trasferimento della
Tirrenia ,
dallo Stato ai privati, è certamente un
evento
storico
per l’ Italia, ma in particolare per i cittadini sardi, poiché d’
ora in poi ci sarà una migliore qualità delle navi, a prezzi
stabiliti dalla Convenzione stipulata tra i compratori e il
ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Dopo decenni di vecchie
e fatiscenti “carrette del mare”, con incluse simpatiche zecche,
ritardi, avarie e quant’altro, la CIN promette di dare sin da subito
il segnale della svolta, ovvero un cambiamento radicale del modo di
trasportare passeggeri, non più all’altezza delle esigenze e degli
standard moderni. Solo i sardi, infatti, sanno veramente cosa voglia
dire attraversare, con un naviglio così fatiscente, il braccio di
mare che separa l’ Isola dal resto del mondo. Come dicevo la
Compagnia Italiana di Navigazione promette bene, avendo già pronte
due navi passeggeri da immettere sulle rotte da Cagliari per
Civitavecchia e Napoli, rottamando (finalmente) i bastimenti
attualmente in servizio su quelle linee, le quali sono una vergogna
e un offesa per chiunque sia stato costretto ad utilizzarle fino ad
oggi. Queste due nuove navi, di qualità poco inferiore a quelle da
crociera, non hanno nulla a che fare con i bastimenti Ro-Pax della
Flotta Sarda, messe in mare dai nostri improvvisati armatori
pubblici Cappellacci e Solinas, i quali hanno iscritto come soci,
quasi fosse un’ ipoteca che grava sulla testa di tutti i
contribuenti sardi, il “presunto” e ben “segreto” buco di bilancio
della Flotta Sarda. A proposito di bilancio della Flotta Sarda, i
contribuenti si stanno ancora domandando quando saranno resi
pubblici i dati contabili (non creativi) dell’ esperimento 2011.
Utile o perdita, il dato di fatto è che stanno trasportando sardi e
turisti con navi merci, oltre ad utilizzare un catering non sardo,
ma di origine siciliana, forse per la gioia del
dimissionario Raffaele Lombardo. I due “autorevoli” governatori,
infatti, la scorsa settimana hanno inviato un’ e-pistola indirizzata
al governo, nella quale Cappellacci richiedeva, quello che già gli
era stato offerto meno di 4 mesi fa dal Sottosegretario alla
Presidenza del Consiglio dei Ministri Antonio Catricalà.
Da Sardo, testimone e cronista di
questa firma
storica ,
sono convinto che da oggi sia cominciata una nuova fase positiva per
il Popolo Sardo, quello vero, ma anche per gli emigrati e i turisti,
motore propulsore dell’economia isolana, i quali d’ora in poi
potranno utilizzare un servizio di qualità, veloce ed efficiente.
Gli unici che ci rimarranno male, forse, saranno Capitan Ugo
Cappellacci e il suo fido Solinas, oltre ovviamente ai
rappresentanti dell’ “Istituto Luce Coloniale” (vogliate concedermi
l’ironia), in quanto con la conclusione di questa vicenda, vedono
finire i proclami demagogici e populisti che hanno sostituito la
politica del bene comune e nascosto dietro ad una cortina fumogena,
l’incapacità delle istituzioni nel saper risolvere i reali problemi
dei Sardi.