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A BORDO DELLA NAVE BONARIA

 

I passeggeri: «Tariffe esagerate ma si arriva in 11 ore» A BORDO DELLA NAVE BONARIA Costoso, fin troppo. E non perché nel biglietto non sia compreso il cin cin di benvenuto a bordo. Bonaria, la protettrice dei naviganti, ora dà il nome anche a un traghetto che arriva da Cagliari a Civitavecchia in 11 ore, contro le 15 delle vecchie navi. Dedica propiziatoria per tenere a battesimo il nuovo corso della Tirrenia, storicamente più croce che delizia nei trasporti via mare da e per la Sardegna. MUGUGNI A sentire i passeggeri, appena un centinaio nella traversata tra mercoledì e ieri mattina, la differenza secca è di 12 euro per il posto in poltrona rispetto alle vecchie navi tipo Strada come la Nomentana o l'Aurelia: «Da 35 a 47,26 euro, ritocco salato per chi non può permettersi l'aereo e, come me, deve saltare il mare per lavoro», abbozza in porto prima dell'imbarco, nella zona dei controlli di sicurezza alle spalle del traffico vespertino di via Roma, Gaji Jaman, 38 anni, commerciante del Bangladesh domiciliato alla Marina. Ma la Nomentana e l'Aurelia erano un'altra cosa, a prescindere dall'affettato non sempre di prima scelta servito al buffet della tavola calda: «Molto meglio qui», dice Ignazio Manca, 35 anni, operaio di Burcei diretto a Trento, «ma 178 euro per poltrona e posto auto mi sembrano un eccesso». BELLO E CARO Con la trasformazione di Tirrenia in Compagnia italiana di navigazione l'adeguamento delle tariffe è assicurato anche per le cabine (una doppia esterna in sistemazione esclusiva per una persona costa 100 euro senz'auto), ma a bordo le differenze si notano molto in pulizia e decoro, poco nei servizi. Infatti, niente è ancora attivo di quel che viene reclamizzato: della piscina, della discoteca, dell'Internet point satellitare, delle slot machine e dei videogiochi ci sono solo le indicazioni plurilingue. È il primo agosto e al bar non si trovano i gelati solo perché, a sentire un addetto Tirrenia, «i freezer devono essere cambiati». Alla tavola calda il servizio è lento e la proposta di piatti non è strepitosa. Lo spazio per i bambini è un angolo accanto al bancone di uno dei tre bar, che stride davanti agli imponenti volumi del traghetto. Particolari, si dirà. In compenso le cabine sono più pulite: la matrimoniale ha pure un salottino decorato dalle tele del pittore Sirotti. «Per una quadrupla con due letti a castello per me, mia moglie e i nostri due figli abbiamo speso 670 euro con l'auto», dice Gino, impiegato di Sabaudia. «Considerato che una settimana di vacanza in pensione completa ci è costata circa 1.900 euro, lascio dedurre quanto abbia inciso la spesa per il viaggio in traghetto andata e ritorno. Secondo me quello dei trasporti è il punto debole della Sardegna, ma Costa Rei per la mia famiglia è e sempre resterà un paradiso». Gli spazi comuni sono sobri ma accoglienti e, nel bazar del traghetto, unica evasione alla noia, tra gli scaffali sono in vendita anche prodotti sardi. PRONTI, PARTENZA, VIA A vederla così, con la chiglia dipinta di bianco e di rosso, non sembra neppure una nave Tirrenia, anche se il logo c'è. Accanto è stato aggiunto highspeed , che significa ad alta velocità: di sicuro il Bonaria è meno lento dei vecchi traghetti. Alle 20 precise (nuovo orario) il Bonaria salpa da Cagliari. Puntuale, stacca le ancore dal molo e volge la prua verso il Lazio. Sgranchisce i motori, che ringhiano un po' prima che la pilotina la lasci, ormai rodata, al limite del Golfo degli Angeli. Una volta dentro, nella grande pancia di lamiera che dà forma a cabinato e ponti, basta ritrovarsi un attimo sovrappensiero per ritenere di dover affrontare altre onde per raggiungere porti diversi da Civitavecchia. Magari in Grecia, visto che molte indicazioni sono scritte con caratteri ellenici e il bar della piscina è dedicato a Poseidone, il dio dei mari. A proposito della piscina, la vasca è lì per decoro, visto che l'acqua ancora non c'è. Sta a ricordarlo una rete arancione, sistemata anche per impedire tuffi incauti. Attorno sedie e tavolini in plastica desolatamente vuoti fanno del ponte 8 un'incompiuta. Da Napoli il direttore del servizio commerciale, Ugo Masciocchi, chiede fiducia: «Mettere le nuove navi sulla Cagliari-Civitavecchia così in fretta ha comportato uno sforzo enorme», dice. «Quanto alle slot machine tutto è legato alle licenze e presto anche gli altri servizi entreranno a regime. Non le piscine però: le navi partono alle 20 quando non è più ora di bagni». Insomma, è ancora presto per esprimere giudizi: l'atmosfera è quella degli esordi. PUNTUALITÀ Lacune a parte, erano anni che da Cagliari non salpava una nave così, quasi a posto. E poco importa che abbia solcato l'Adriatico per collegare Venezia a Patrasso, antico porto ellenico. Le indicazioni in greco, quindi, sono un retaggio del passato. A differenza della puntualità: il Bonaria ha fatto strillare le sirene alle 7 in punto, quando le ancore l'hanno bloccata al molo di Civitavecchia.

 

UNIONE SARDA

 


   

         

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